Mi pare di averlo già citato fra gli esponenti dell'attuale tendenza a realizzare coltelli relativamente sottili e affusolati. Dopo questa breve chiacchierata mi è un po' più chiaro il motivo della sua scelta.
"Mi interessai ai coltelli per la prima volta quando vidi la collezione di mio padre. Da ragazzo usai spesso i puukko per l'intaglio e nel 1997 costruii il mio primo coltello.
Sono il primo fabbro della mia famiglia e all'inizio ero totalmente autodidatta. Presto, tuttavia, ricevetti consigli, i più importanti dei quali da Olavi Kemppainen da Kuhmo, il maestro del Tommi. Poi studiai e mi diplomai come artigiano metallurgo.
Oltre a tutto questo, il mio maestro per il damasco è Jean-José Tritz da Amburgo. Sono inoltre un operaio specializzato nella forgiatura di lame.
Nella mia area la tradizione di forgiatura è abbastanza primitiva (tipicamente strumenti agricoli), ma d'altro canto la cultura finlandese del puukko è antica e potente.
Le cose più importanti nei miei lavori sono la bellezza e la praticità; classicamente i miei prodotti hanno linee pulite e semplici.
La mia ispirazione viene in gran parte dalla vecchia e forte cultura tradizionale e solo in piccola parte dalla nuova moda.
Penso che la mia missione sia mostrare che gli utensili possono essere anche eleganti e questo è il motivo per cui faccio coltelli. Il mio motto è: “la forma è più importante del livello di finiture”. Il mio puukko preferito è il Tommi."







